Turismo: prove d’intesa Lega-M5S, sì a ministero ad hoc

(ANSA) – ROMA, 17 APR – Nell’atmosfera politica complicata e
incerta di questi giorni, spicca l’intesa tra Lega e M5S sul
turismo, argomento che entrambi gli schieramenti hanno messo al
centro del proprio programma politico e sul quale entrambi
chiedono a gran voce la ricostituzione di un ministero apposito,
staccato da quello dei Beni e delle attività culturali. E’
accaduto nella tavola rotonda successiva all’assemblea elettiva
Assohotel Confesercenti – che ha scelto presidente Claudio
Albonetti – a cui hanno partecipato Gian Marco Centinaio della
Lega e Mattia Fantinati dei 5 Stelle.
“Il pensiero – ha detto Centinaio – che la parola turismo sia
solamente l’ultima lettera di una sigla e di una lunga
descrizione di un ministero (come è oggi con il Mibact) non è
possibile. Dobbiamo avere un ministero del turismo, anche senza
portafoglio all’inizio, ma che possa sedersi al tavolo del
Consiglio dei ministri e parlare, ad esempio, di infrastrutture
ed istruzione e diventare luogo di incontro tra pubblico e
privato”.
“Serve un ministero apposito – ha spiegato Fantinati – che
centralizzi la promozione e superi le divisioni del titolo
quinto, perché non è possibile avere venti strategie diverse e
addirittura venti definizioni diverse di hotel. Il turismo deve
diventare materia concorrente, non di esclusiva competenza delle
Regioni. Basta andare all’estero e promuoversi da soli, regione
per regione, città per città: è una spesa mostruosa, uno spreco
inefficiente e inefficace.
“E’ un settore dinamico ma in cui rimangono criticità. E’
necessario – ha detto Albonetti – che la politica presti più
attenzione al turismo e in particolare alla rete di imprese che
costituiscono il comparto, eliminando soprattutto i fattori
limitanti per le attività di medie e piccole dimensioni, a
partire da leva fiscale e credito”.
“Basta governare per emergenze – ha spiegato Vittorio
Messina, presidente di Assoturismo -: serve una reale
programmazione, tutti noi dobbiamo avere di fronte un unico
obiettivo, cioè lo sviluppo economico e del turismo”.
“L’investimento delle imprese nella riqualificazione è
consistente – ha sottolineato il direttore Turismo del Mibact
Francesco Palumbo – ed è concentrato molto al Sud, dove il
sistema è più carente anche da un punto di vista di
infrastrutture pubbliche, ma lì gli operatori investono con un
tasso medio superiore al Nord. Il sistema del tax credit per cui
sono stati investiti 420 milioni in realtà necessiterebbe di
molte più risorse. Noi abbiamo richieste per il doppio”.
Durante la tavola rotonda, grazie a una duplice indagine del
Centro studi turistici di Firenze e di Confesercenti, è stata
scattata la fotografia degli alberghi italiani: una rete
leggera, diffusa sul territorio e ad alto tasso di investimento
nelle tecnologie innovative ma soprattutto una “rete da record”:
con 33.166 hotel e 2.248.225 posti letto, infatti, l’offerta
italiana è prima in Europa e quarta nel mondo dopo colossi come
Usa, Cina e Giappone. Complessivamente, le attività alberghiere
negli ultimi 4 anni si sono ridotte di circa 560 unità, una
contrazione che ha riguardato soprattutto gli alberghi a 1 e 2
stelle con 1.175 alloggi in meno su tutto il territorio
nazionale. A fronte si ha però una crescita degli alberghi di
lusso a 5 stelle (+17%) e degli alberghi a 4 stelle (+7%).
(ANSA).

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