San Michele: Centinaio, in arrivo 100 mila euro e la richiesta che la basilica diventi monumento nazionale

particolare della facciata della basilica di San Michele - Pavia
particolare della facciata della basilica di San Michele – Pavia

Pavia, 20 marzo 2014 – “Non posso essere più soddisfatto di così: una delle più belle
basiliche della nostra città potrebbe diventare presto patrimonio nazionale. E inoltre
posso ora affermare con certezza che la Sovrintendenza riceverà centomila euro dal
Ministero per i Beni e le Attività Culturali per tutelare la preziosità di san Michele”.
Gian Marco Centinaio, senatore pavese della Lega Nord, non nasconde la sua
soddisfazione, all’indomani della presentazione della proposta di legge per far
dichiarare la basilica di san Michele Maggiore patrimonio d’Italia. “Facendo parte della
Commissione Cultura, avevo personalmente presentato nel novembre scorso all’ex ministro
Bray un elenco contenente 16 monumenti del nord Italia che avevano necessità di ottenere
finanziamenti per il loro mantenimento il prima possibile; nell’elenco era naturalmente
compreso san Michele. Poco prima della fine del Governo Letta Bray aveva risposto
positivamente ad una mia ulteriore sollecitazione e nelle ultime ore ho appreso che i
centomila euro promessi sono arrivati regolarmente alla Sovrintendenza. Una vittoria che
sono ben lieto di aver incassato e che è il frutto della sensibilità della stessa
Sovrintendenza e di una sollecitazione nata da una collaborazione fattiva con
l’associazione pavese Il Bel san Michele, presieduta dal professor Vittorio Vaccari.
Inoltre – conclude Centinaio – ieri (mercoledì 19 marzo) ho presentato una proposta di
legge per far dichiarare la basilica monumento nazionale: nei prossimi giorni la mia
richiesta verrà calendarizzata proprio in Commissione Cultura. San Michele è un tesoro
prezioso che non possiamo permetterci il lusso di perdere per lungaggini burocratiche o
per cronica mancanza di finanziamenti pubblici”.

Interrogazione sulle condizioni di Pompei

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA

CENTINAIO: Al Ministro dei beni e delle attività culturali e del turismo-

Ha del clamoroso la scomparsa di un affresco da una domus di Pompei, il frammento rubato,
di valore inestimabile, era grande circa 20 centimetri, raffigurava la dea Artemide e adornava un
cubicolo della domus di Nettuno, sulla via Consolare; sembra che furto sia stato scoperto
da un custode il 12 marzo, ma non ci sono certezze sulla data in cui sarebbe stato materialmente compiuto,
dato che l’edificio è chiuso alle visite ed i controlli su di esso non sono regolari;
sembra che la notizia non sia stata immediatamente diffusa su indicazione degli
investigatori, che speravano così di favorire un passo falso da parte dei ladri;
per identificare questi ultimi anche le immagini dell’impianto di videosorveglianza degli
scavi potrebbero essere inutili, dato che l’area non è coperta dalle telecamere;
considerata l’estrema perizia con cui è stato asportato l’affresco, in un primo momento era
stata vagliata anche l’ipotesi che fosse stato staccato per essere restaurato. Purtroppo le successive
verifiche hanno mostrato che si è invece trattato di un vero e proprio furto;
il Mibact avrebbe aperto un’indagine interna, che si affianca a quella delle forze dell’ordine,
l’interrogante chiede di sapere:
quanto ancora si dovrà aspettare per vedere il prezioso sito archeologico messo in sicurezza e
sopratutto adeguatamente restaurato, visto che le risorse poste a disposizione dalla UE esistono già
e rischiano di essere revocate in caso di mancato utilizzo in tempi brevi.

Sen. Centinaio

CENTINAIO (LN), PROGETTO GRANDE POMPEI FALLITO. PRIMA DI SFASCIO TOTALE VADANO TUTTI A CASA DA MINISTRO IN GIU’

ROMA, 18 MARZO – “Ormai a Pompei è lo sfascio, dopo i crolli siamo arrivati ai furti. Sono 104 i milioni di euro che l’Unione Europea ha stanziato al paese da destinare al sito patrimonio dell’Unesco. Dove sono finiti? Come sono o saranno utilizzati? Gli appalti saranno garantiti come mafia free? Perché se questi fondi sono stati destinati proprio all’area interessata da crolli e dal furto questo è potuto accadere? Stiamo facendo con il mondo la solita figura imbarazzante. Non si capisce nulla di come sia gestito il sito quindi è ora che dal ministro al direttore del progetto grande Pompei passando per i sovrintendenti, tutti dichiarino fallimento e vadano a casa. Forse per qualcuno non è chiaro che questo è un problema cogente quindi se il ministro Franceschini non è in grado di occuparsi immediatamente del problema faccia un gesto di responsabilità e si dimetta. Siamo preoccupati per quei fondi, se non sono in grado di utilizzarli decentemente lo dicano, al Nord ne abbiamo estremo bisogno “.
Lo dichiara Gian Marco Centinaio, capogruppo per la Lega Nord in commissione cultura a Palazzo Madama.

Visita a Certosa del Ministro Bray: Centinaio (LN), interventi precisi per il Monumento

Centinaio e Bray Certosa
Senatore Centinaio e Ministro Bray a Certosa

Pavia, 09 febbraio 2014 – “Una visita a sorpresa, quella del ministro, ma contemporaneamente anche qualcosa che abbiamo cercato fin da subito, da quando ci siamo resi conto dell’importanza di un intervento da Roma: è giusto che il ministro Massimo Bray si renda conto di persona delle
condizioni del nostro monumento, vedendone direttamente le problematiche ma anche le opportunità e la bellezza della Certosa di Pavia”. il senatore Gian Marco Centinaio è soddisfatto subito dopo l’arrivo (nella mattinata di domenica 9 febbraio) del ministro dei beni culturali Massimo Bray in visita presso il Monumento pavese. “Ho ritenuto e ritengo che il coinvolgimento del ministero sia una condizione imprescindibile per ottenere i fondi necessari al rilancio della Certosa: la proprietà dell’intero complesso è dello Stato, tocca allo Stato per primo occuparsi della condizione dei suoi monumenti; penso sia importante che prosegua lo studio di un progetto di intervento di cui si è parlato più volte a Roma, servono interventi precisi. Per quanto riguarda la presenza dei monaci ribadisco che il ministro Bray ha detto pubblicamente che farà di tutto perchè rimangano presenti e protagonisti della struttura, come diciamo da tempo: sono convinto che la loro presenza non vada messa in discussione perchè la comunità monastica fa parte della tradizione e rilanciare la
Certosa senza i monaci non avrebbe senso. La questione è di tipo gestionale, una cabina di regia che coordini gli interventi e che creda nelle potenzialità del complesso è ciò su cui è necessario confrontarsi adesso”.
Presenti all’incontro anche il Sottosegretario con delega ad Expo Martina e l’assessore regionale Cristina Cappellini.