CENTINAIO:
– Al Ministro dei beni e delle attività culturali –Premesso che:
un turista che decide di visitare la Pinacoteca di Siena non può non restare sbalordito per la sciatteria con cui sono conservate le opere di importantissimi pittori italiani;
ad esempio l’illuminazione della Pinacoteca è fortemente carente e non viene curata. Prima del pensionamento dell’ultimo elettricista che curava la manutenzione, l’impianto era tenuto in ordine, in seguito il servizio è stato esternalizzato, evidentemente questa scelta non si è rivelata valida.;
la difficoltà di visione delle opere d’arte a causa di una illuminazione inadeguata si acuisce in inverno, quando dalle finestre schermate entra pochissima luce, maestri del calibro di Pinturicchio, Simone Martini, Duccio di Buoninsegna, dei fratelli Lorenzetti restano quindi quasi al buio e la loro fruizione risulta fortemente danneggiata, è rimasta oscurata persino la ‘Resurrezione’ del Vasari;
il risultato è che il sistema di illuminazione di uno degli scrigni d’arte più preziosi di Siena e d’Italia che raccoglie gioielli di quattro secoli (dall’inizio del 1200 all’inizio del 1600) è assolutamente carente e fatiscente;
purtroppo i malanni della Pinacoteca di Siena sono anche altri, nelle sale ci sono grandi climatizzatori sempre spenti, guasti da anni, per cui il tasso di umidità che tanta importanza riveste nella conservazione dei colori e delle tavole lignee è in balia delle casuali condizioni atmosferiche e il problema si evidenzia soprattutto d’estate, quando i faretti a luce calda seccano ulteriormente l’aria;
inoltre, a causa della scarsità del personale, la Pinacoteca di Siena ha varato una macchinosa ‘apertura alternata dei piani’ in caso di malattia dei custodi: un’ora si apre un piano e l’ora successiva l’altro, il tutto a danno dei visitatori;
anche gli spazi sono scarsi con il risultato che le opere esposte sono ammassate e più di cento restano confinate negli scantinati. Da anni si parla del trasferimento dell’intera collezione al grande ex ospedale Santa Maria della Scala, ma finora nulla è stato fatto,
l’interrogante chiede di sapere:
se il Ministro sia a conoscenza della gravità della situazione in cui versa la Pinacoteca senese;
quali iniziative intenda adottare nell’immediato per sanare questa annosa situazione in una città che paradossalmente è tra le candidate a Capitale della Cultura nel 2019;
se intenda dar luogo al trasferimento della Pinacoteca in una sede più adeguata.