Centinaio: alla settimana corta di Bosone rispondo con un’interrogazione parlamentare

giamma 1 giamma bosoneROMA 24 settembre – Il Senatore Gian Marco Centinaio ha presentato un’interrogazione parlamentare al Ministro all’Istruzione per bloccare la proposta del Presidente Bosone di istituire la settimana corta nelle scuole della nostra provincia.
…. gli studenti pendolari di Pavia stanno subendo un’ingiustizia senza precedenti!!

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA

CENTINAIO – Al Ministro dell’istruzione dell’università e delle ricerca scientifica

Premesso che:

nei giorni scorsi l’Amministrazione Provinciale di Pavia ha avanzato la richiesta alle Scuole Superiori di formulare orari articolati su 5 giorni alla settimana, dal lunedì al venerdì ,escludendo perciò il sabato;

vivaci sono state le proteste di genitori e docenti che il 27 giugno scorso si sono ritrovati , presso l’Aula Magna dell’ITIS “G. CARDANO” di Pavia, per fare le proprie le considerazioni e richieste a riguardo;

l’adozione della cosiddetta “settimana corta”, proposta dalla Provincia per risparmiare sul trasporto pubblico e sul riscaldamento, in realtà comporterebbe innumerevoli disagi, primo fra tutti che per completare il monte ore annuo imposto dalla legge, si proporrebbe la necessità di svolgere le lezioni in orario pomeridiano ;
una tale iniziativa è pensabile solo se inquadrata in una profonda riorganizzazione nazionale del tempo scuola, che comporterebbe una profonda revisione della didattica e richiederebbe investimenti cospicui nella realizzazione di strutture scolastiche adeguate (o nella riqualificazione delle attuali). Solo in questo modo la frequenza pomeridiana sarebbe funzionale all’apprendimento, come avviene in alcuni Paesi Europei;
tale progetto causerebbe un peggioramento gravissimo della qualità della formazione a causa:
a) della la scarsa efficacia delle ultime ore, poichè il livello dell’attenzione degli studenti sarebbe prevedibilmente modesto;
b) della forte penalizzazione degli studenti con disagio di apprendimento (DSA), visti i tempi normalmente necessari per l’assimilazione dei contenuti;
c) della mancanza di tempo e di spazi adeguati per la pausa pranzo, con conseguenti problemi di ordine e sicurezza;
d) della difficoltà nel recupero dei contenuti persi per eventuali assenze, visto l’aumento del numero di ore dei singoli giorni di lezione;
e) della prevedibile drastica riduzione dello studio pomeridiano per tutti gli studenti (in particolare per i pendolari), con conseguente obbligata riduzione degli obiettivi didattici, a forte discapito dell’offerta formativa;
f) della difficoltà, da parte della scuola, di organizzare corsi di recupero, che andrebbero comunque deserti;
g) dell’aumento del numero dei respinti e dei rimandati a settembre;
h) della preclusione degli studenti dalla pratica di qualunque attività extrascolastica, tra cui lo sport, che è fondamentale per lo sviluppo del fisico e della personalità degli adolescenti;
i) dell’impossibilità per gli studenti di prendere parte alle attività integrative dei progetti del POF, compresi eventi formativi nazionali o internazionali.
Considerato inoltre che:

la definizione dell’orario scolastico è prerogativa dei soli organi collegiali della Scuola e che l’Amministrazione Provinciale non ha alcuna voce in capitolo,
soprattutto in periodi di crisi come l’attuale, la formazione costituisce l’ultimo dei settori di spesa su cui abbattere la scure dei tagli, così come ribadito dallo stesso Premier Renzi nel suo discorso programmatico alle Camere,
l’interrogante chiede di sapere:
quale sia l’opinione del Ministro in merito all’iniziativa posta in essere dall’Amministrazione provinciale di Pavia;
quali iniziative intenda adottare per fare in modo che la Provincia desista dall’intento narrato in premessa:
se il Governo intenda destinare fondi all’edilizia e all’organizzazione scolastica, visto che un paese che non investe nella scuola si condanna a non crescere nel futuro.

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