Spot sull’azzardo, scuole e tribunali pavesi: Centinaio, sarebbe ora che a Roma prendessero decisioni chiare

Tre interrogazioni parlamentari in un giorno per raccogliere e portare avanti le istanze del territorio pavese. E’ quanto ha fatto il senatore pavese della lega Nord Gianmarco Centinaio per richiamare l’attenzione dei palazzi romani ai problemi quotidiani che spesso vengono dimenticati da chi governa. “Ho ricevuto parecchie segnalazioni da parte di tanti cittadini pavesi in questi giorni – ha precisato Centinaio – e ho deciso di farmi nuovamente portatore delle richieste della gente, che poi è il motivo vero per cui veniamo votati dai nostri elettori. Ho presentato un’interrogazione per capire se c’è anche l’intenzione, da parte del governo Renzi, di occuparsi delle scuole materne, prendendo spunto da una segnalazione che mi è giunta da Casatisma, dove lo scorso 23 aprile i bambini non sono potuti entrare nelle loro aulee a cause del pericolo di crollo del soffitto: mentre il governo va avanti a fare proclami, le scuole cadono a pezzi. Poi sono ritornato su una questione che mi sta a cuore, ovvero quella del Tribunale di Vigevano: mi sembra di capire che tutto sia stato messo in silenzio, ma il problema rimane apertissimo. lo scorso 7 febbraio, il ministro Guardasigilli del precedente governo ha avuto un incontro con una delegazione lombarda guidata dal Governatore Roberto Maroni, con il sindaco di Vigevano Andrea Sala, il presidente della Provincia, Daniele Bosone, il presidente dell’Ordine degli avvocati di Vigevano, Giuseppe Madeo e quello del comitato “Salviamo il Tribunale”, Pietro Farina, per tentare di evitare la chiusura del Tribunale di Vigevano, ma mi pare che successivamente non siano state prese decisioni in merito. Per questo ho chiesto al Ministro della Giustizia a che punto è la questione. Infine – ha concluso Centinaio – in qualità di componente della commissione di vigilanza della Rai, ho voluto richiamare l’attenzione sugli spot sul gioco d’azzardo e sulle slot machines che, sabato 3 maggio, in attesa della trasmissione della finale di Coppa Italia, evento seguito da 8.800.000 persone con il 20,07% di share, sono stati trasmessi dal servizio pubblico. Pubblicità che sono finite sotto gli occhi dei ragazzini che apettavano la partita, per esempio. Per non parlare delle pesanti ricadute sociali di questi “pubbliche promozioni”, pagate con i soldi degli italiani”.