CENTINAIO (LEGA NORD): IL GOVERNO RIVEDA LA PROPRIA POSIZIONE SU BRONI STRADELLA

giamma 7Roma 14 Dic.” Decidere di chiudere il punto nascita di Broni Stradella nonostante numeri cosi alti è una vera follia. Il punto nascita di Broni Stradella fornisce un grandissimo servizio per l’oltrepò e non si può pensare che qualcuno da Roma, senza conoscere il territorio, decida di togliere ai cittadini della nostra Provincia un servizio cosi importante. Inoltre il Presidente di Regione Lombardia, Roberto Maroni, ha chiesto con forza che quel punto nascita non sia tagliato. Ho immediatamente presentato un interrogazione parlamentare urgente affinchè il Ministro riveda questa decisione. Non ho assolutamente intenzione di lasciare soli gli abitanti dell’oltrepò.” Lo afferma il Senatore Gian Marco Centinaio intervistato a margine della richiesta di fiducia da parte del Governo Gentiloni.

Interrogazione

Al Ministro della salute 

Premesso che:

con l’Accordo Stato-Regioni del 16 dicembre 2010, concernente “Linee di indirizzo per la promozione del miglioramento della qualità della sicurezza e dell’appropriatezza degli interventi assistenziali nel percorso di nascita e per la riduzione del taglio cesareo”, sono stati introdotti i principi di gradualità, sicurezza, numero annuale dei parti, per orientare le scelte di riduzione dei punti nascita;

in particolare, l’Accordo ha previsto la chiusura dei punti nascita con un numero di parti inferiore a 500, privi di una copertura di guardia medico-ostetrica, anestesiologica e medico-pediatrica attiva h.24, nonché la riduzione progressiva di quelli con meno di 1000 parti;

il Ministro della Salute, On.Beatrice Lorenzin, ha firmato l’11 novembre 2015 un Decreto che, in deroga a quanto previsto dall’Accordo Stato-Regioni del 2010, consente di mantenere in attività i punti nascita delle aree montane e disagiate che non raggiungono il tetto dei 500 parti annui, purchè vengano mantenuti standard di qualità e sicurezza;

il Decreto in questione, stabilisce che siano le Regioni ad avanzare la richiesta al Ministero della Salute, sul mantenimento dei punti nascita, ed affida al Comitato “Percorso Nascita Nazionale” il compito di esprimere, entro 90 giorni, un parere motivato;

con il decreto firmato dal Ministro lo scorso 11 novembre, viene sancito il principio della salvaguardia dei punti nascita delle aree montane e disagiate, al fine di non privarle di servizi essenziali che metterebbero a rischio la salute di gestanti e nascituri;

a giugno 2016 Regione Lombardia ha fornito la relazione inerente la richiesta di deroga dei Punti Nascita ai sensi dell’art. 1 del DM 11.11.2015, corredata dalle rispettive istanze di deroga delle Strutture sanitarie, sedi di Punti Nascita con parti > a 500/anno, per i quali è stata fatta richiesta di deroga alla chiusura;

lo scorso 9 dicembre 2016 il Direttore generale del Ministero della salute negava la deroga;

la documentazione inviata al Ministero riportava le specifiche motivazioni riguardanti ciascun punto nascita, le progettualita’ al fine di migliorarne le performance e check list per la verifica degli standard;

Regione Lombardia ha trovato le risorse, nell’ambito dello stanziamento di 500 milioni nel triennio per la Sanità proprio per garantire che tutti i punti nascita, anche quelli con meno di 500 nati l’anno, fossero messi in piena sicurezza, volendo tra le altre iniziative sviluppare un modello innovativo.

L’interrogante chiede di sapere:

se il Ministro a seguito delle dichiarazioni delle dichiarazioni del 13 dicembre intenda attivarsi affichè il Comitato nazionale percorso nascite esamini al più presto la richiesta di sospensione della non accoglibilità della richiesta di deroga per il Punto Nascita di Broni Stradella, formalizzata con nota dal Ministero Salute Direzione Generale Della Programmazione Sanitaria, in data 9/12/2016, presentata da Regione Lombardia, la quale è pronta a fornire la eventuale documentazione necessaria al fine di una nuova valutazione della richiesta di deroga e disponibili a fissare un incontro il prima possibile per un confronto.

Sen. Marco Centinaio