*Fase 2: Lega, governo dimentica settore termale, chiusura è dramma*

Roma, 19 mag. – “Ancora una volta il governo Conte si dimentica delle terme, di un comparto che occupa oltre centomila lavoratori e che rappresenta un’eccellenza indiscussa del nostro made in Italy. Come tante altre lacune e discordanze, nell’ultimo Dpcm firmato domenica scorsa, si prevede infatti la riapertura dei centri estetici – settore affetto da un crescente abusivismo – e delle piscine ma non quella dei centri benessere e delle piscine termali. Oltre a numerose incongruenze relative all’inopportuno paragone con i settori che hanno riaperto, l’inconsistenza di questa decisione appare in tutto il suo dilettantismo se si ricorda che, rispetto a centri estetici e piscine ordinarie, i centri termali sono gli unici a non dover assicurare, per legge, un costante presidio sanitario al servizio dell’intero complesso aziendale, quindi il rispetto delle indicazioni sanitarie è già una consolidata consuetudine per il settore termale. Non sapere ciò significa non avere ascoltato gli imprenditori, i professionisti del comparto; significa non avere recepito le indicazioni di chi ha investito risorse e accresciuto la ricchezza di intere comunità e che nulla mai ha chiesrto allo Stato. Il governo si renda conto dell’errore commesso e torni sui propri passi: ne va del futuro di tante realtà produttive che rischiano, se abbandonate, di non rialzarsi mai più”.

Così i senatori della Lega Umberto Fusco e Gian Marco Centinaio.

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