Dazi: Lega, invasione riso cambogiano, governo alla finestra

VENERDÌ 07 FEBBRAIO 2020 10.05.29

Dazi: Lega, invasione riso cambogiano, governo alla finestra Interrogazione urgente al ministro Bellanova – ROMA, 7 FEB – “Il 75% del reddito dei risicoltori italiani si regge sulla produzione di riso arborio. Nell’ultimo anno, pero’, per effetto delle tariffe agevolate dell’Ue sul riso cambogiano, l’Italia ha subito una vera e propria invasione con oltre 8 mln di chili di prodotto importato dai Paesi asiatici. Un duro colpo per l’economia delle 4mila aziende agricole produttrici che ha stravolto al ribasso il mercato italiano”. Lo scrivono in una nota i senatori della Lega Giorgio Maria Bergesio, capogruppo nella commissione Agricoltura, Gian Marco Centinaio, gia’ ministro dell’Agricoltura, Gianpaolo Vallardi, presidente della commissione Agricoltura e Rosellina Sbrana. “L’Esecutivo Ue – proseguono -, nonostante abbia accertato ripetute violazioni di diritti umani e del lavoro in Cambogia ha deciso di non includere il riso tra i prodotti cambogiani che saranno sottoposti a dazi d’ingresso in Europa. E’ davvero inaccettabile che mentre i nostri risicoltori vengono messi spalle al muro, azzoppati dalla concorrenza al ribasso dei paesi asiatici, il governo italiano resti alla finestra ad aspettare invece di avviare un’interlocuzione con l’Europa affinche’ anche il riso cambogiano rientri tra i prodotti sottoposti a dazio. L’Italia, inoltre, rischia di vedere compromesso il primato di Paese principale produttore di riso in Europa”. “Il governo deve prendere a cuore i problemi dei nostri agricoltori – concludono -, per questo motivo abbiamo presentato un’interrogazione urgente al ministro Bellanova in Commissione Agricoltura, prima firmatario Gian Marco Centinaio, per chiarire quali iniziative il governo intenda adottare per difendere le nostre produzioni di riso e garantire la qualita’ del cibo per i consumatori, dalle scelte scellerate di un’Europa matrigna. Bisogna fare presto per affrontare concretamente una crisi che gia’ da troppo tempo compromette il futuro di migliaia di risicoltori e delle loro famiglie”.

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