Centinaio:interrogazione parlamentare in merito alla crisi del mercato dell’auto

ROMA 4 LUG.

Premesso che:

il mercato delle automobili in Italia in maggio u.s., in termini di vendita di nuove automobili, ha perso il 3,8% rispetto all’anno precedente;

il gruppo Fiat Chrysler Automobiles ha immatricolato in Italia a maggio 36.720 vetture, ben l’11,03% in meno rispetto allo stesso mese del 2013, quando erano state immatricolate 41.273 vetture. La quota mercato del gruppo è scesa dal 30,16% dello scorso anno al 27,9%, in flessione del 2,26%;

dai dati pubblicati sul sito del Ministero dei Trasporti è emerso altresì che, nel mese di maggio 2014, sono stati registrati 349.883 trasferimenti di proprietà di auto usate, in calo del 9,99% rispetto a maggio 2013, durante il quale ne furono registrati 388.727;

per quanto concerne la Fiat, nei primi cinque mesi del 2014, ha immatricolato oltre 177 mila vetture, con una flessione dell’1,32% rispetto allo stesso periodo del 2013. La quota mercato però è passata dal 29,48% dei primi cinque mesi del 2013 al 28,20% dei medesimi mesi del 2014, con una flessione negativa dell’1,28%. A maggio, il marchio del Gruppo che ha registrato il calo maggiore è stato quello dell’Alfa Romeo (-18,86%), seguito da Fiat (-12,40%) e Lancia (-6,27%);

l’eccezione negativa dell’Italia non ha bloccato però la crescita del mercato europeo dell’auto che, sempre nel mese di maggio, ha ottenuto il nono aumento consecutivo, con 1.133.727 consegne ed un incremento del 4,3% nei Paesi dell’Unione europea e dell’Efta (Islanda, Norvegia e Svizzera);

la crescita più rilevante, in termini percentuali, è stata registrata nei Paesi che non hanno adottato la moneta unica (+7,8%) mentre l’Eurozona ha registrato un incremento del 3,3%;


il presidente di Centro studi promoter, Dott. Gian Primo Quagliano, rileva inoltre che nell’Eurozona, sono i Paesi della fascia meridionale ad aver fatto registrare i progressi più consistenti per recuperare gli effetti negativi “delle politiche di austerità imposte da Bruxelles”: la Grecia è cresciuta del 42,3%, il Portogallo del 36,5%, Cipro del 24,2% e la Spagna del 18,9%. Unica eccezione, l’Italia, in flessione complessiva del 3,8%;

considerato che:

il Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, On. Maurizio Lupi, in data 28 luglio ha affermato che vi sarebbero al vaglio dell’Esecutivo -strumenti diversi dagli incentivi classici, sul modello della defiscalizzazione degli edifici- per far fronte alla grave e perdurante crisi del mercato automobilistico italiano;

l’Interrogante, durante la discussione in V Commissione dell’A.s. 1120 recante ” Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato (Legge di stabilità 2014)”, ha depositato un emendamento volto alla soppressione del Super-bollo introdotto dall’allora Governo Monti nel 2011;

dopo un acceso dibattito in Commissione Bilancio l’interrogante ha ritirato l’emendamento e lo ha convertito in Ordine del Giorno che l’allora Governo Letta ha accolto;

a giudizio dell’Interrogante né il precedente Governo Letta né l’attuale Renzi hanno fatto nulla per rimediare agli errori del passato cancellando l’iniqua tassa che ha concorso a diminuire gli introiti per lo Stato di oltre 7 miliardi di euro;

ciò detto ha causato la perdita di migliaia di posti di lavoro, ha fatto calare drasticamente fatturati aziendali e ha costretto le imprese a delocalizzare all’estero la produzione;

il balzello che il Sen. Monti riteneva potesse creare svariati milioni di euro di gettito per le casse dell’erario, in realtà, ha causato esclusivamente un mancante introito di IVA derivante dalla diminuzione della vendita delle autovetture e, di conseguenze, dalla tasse di registro, dal bollo e dai profitti aziendali, chiede di sapere:

quali orientamenti intendano esprimere, in riferimento a quanto esposto in premessa e, conseguentemente, quali iniziative vogliano intraprendere, nell’ambito delle proprie competenze, per porre rimedio all’annosa questione della crisi del mercato automobilistico italiano;

se ritengano di assumere iniziative volte alla soppressione del comma 21 dell’articolo 23 del decreto-legge 6 luglio 2011, n.98, convertito, con modificazioni, dalla Legge 15 luglio 2011, n.111, e in caso negativo quali misure alternative vogliano adottare per ridurre la pressione fiscale nel campo automobilistico;

se ritengano di assumere iniziative volte alla riduzione delle accise sui carburanti e in particolare quelle relative a situazioni non più emergenziali.

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