Vigilanza Rai: Vietata la pubblicità sui giochi d’azzardo. Centinaio, “Una vittoria della Lega Nord”

Grazie ad un emendamento del Senatore Gian Marco Centinaio, membro della Commissione Vigilanza Rai, sulle reti pubbliche, dalle 07.00 alle 23.00, non vedremo più Spot pro-azzardo.

“Il divieto della RAI a tutte le sue emittenti della pubblicità diretta o indiretta al gioco d’azzardo è una grande vittoria della Lega Nord.
Ci siamo battuti affinchè questa imposizione fosse posta nello schema di contratto di servizio tra il Ministero dello sviluppo economico e la RAI-Radiotelevisione Italiana SpA per il triennio 2013-2015”.
A dirlo il senatore pavese Gian Marco Centinaio, componente per la Lega Nord della commissione di vigilanza Rai, riferendosi alla richiesta della Commissione di vietare gli spot sui giochi sulle emittenti pubbliche.
E’ una vittoria su tutta la linea sia per la Lega che per Centinaio, che aveva avanzato nuovamente questo tipo di richiesta solo qualche giorno fa e sulla quale più volte negli ultimi mesi si è tornati in Parlamento.
Inoltre, nuove norme e divieti in materia di pubblicità sui giochi dovrebbero essere introdotte con i decreti delegati della delega fiscale.
“Nell’ambito del contrasto alla ludopatia, la RAI vieta a tutte le sue emittenti la pubblicità diretta o indiretta al gioco d’azzardo”.
Così recita quindi una delle condizioni richieste dalla Commissione Parlamentare per l’indirizzo generale e la vigilanza dei servizi radiotelevisivi che ieri ha formulato il parere favorevole sullo “Schema di contratto di servizio tra il Ministero dello sviluppo economico e la RAI-Radiotelevisione Italiana SpA per il triennio 2013-2015”, alla condizione che la richiesta, avanzata proprio dal senatore Centinaio, di vietare gli spot sul gioco sulle emittenti Rai venga rispettata appieno.

Spot sull’azzardo, scuole e tribunali pavesi: Centinaio, sarebbe ora che a Roma prendessero decisioni chiare

Tre interrogazioni parlamentari in un giorno per raccogliere e portare avanti le istanze del territorio pavese. E’ quanto ha fatto il senatore pavese della lega Nord Gianmarco Centinaio per richiamare l’attenzione dei palazzi romani ai problemi quotidiani che spesso vengono dimenticati da chi governa. “Ho ricevuto parecchie segnalazioni da parte di tanti cittadini pavesi in questi giorni – ha precisato Centinaio – e ho deciso di farmi nuovamente portatore delle richieste della gente, che poi è il motivo vero per cui veniamo votati dai nostri elettori. Ho presentato un’interrogazione per capire se c’è anche l’intenzione, da parte del governo Renzi, di occuparsi delle scuole materne, prendendo spunto da una segnalazione che mi è giunta da Casatisma, dove lo scorso 23 aprile i bambini non sono potuti entrare nelle loro aulee a cause del pericolo di crollo del soffitto: mentre il governo va avanti a fare proclami, le scuole cadono a pezzi. Poi sono ritornato su una questione che mi sta a cuore, ovvero quella del Tribunale di Vigevano: mi sembra di capire che tutto sia stato messo in silenzio, ma il problema rimane apertissimo. lo scorso 7 febbraio, il ministro Guardasigilli del precedente governo ha avuto un incontro con una delegazione lombarda guidata dal Governatore Roberto Maroni, con il sindaco di Vigevano Andrea Sala, il presidente della Provincia, Daniele Bosone, il presidente dell’Ordine degli avvocati di Vigevano, Giuseppe Madeo e quello del comitato “Salviamo il Tribunale”, Pietro Farina, per tentare di evitare la chiusura del Tribunale di Vigevano, ma mi pare che successivamente non siano state prese decisioni in merito. Per questo ho chiesto al Ministro della Giustizia a che punto è la questione. Infine – ha concluso Centinaio – in qualità di componente della commissione di vigilanza della Rai, ho voluto richiamare l’attenzione sugli spot sul gioco d’azzardo e sulle slot machines che, sabato 3 maggio, in attesa della trasmissione della finale di Coppa Italia, evento seguito da 8.800.000 persone con il 20,07% di share, sono stati trasmessi dal servizio pubblico. Pubblicità che sono finite sotto gli occhi dei ragazzini che apettavano la partita, per esempio. Per non parlare delle pesanti ricadute sociali di questi “pubbliche promozioni”, pagate con i soldi degli italiani”.

Presentata in Cassazione la richiesta di referendum per l’abrogazione della cancellazione del reato di Clandestinità

Erano presenti i Parlamentari e i Senatori del Gruppo della Lega Nord questa mattina in Cassazione per presentare la richiesta di referendum per l’abrogazione della cancellazione del reato di clandestinità.

 

il testo della richiesta
il testo della richiesta
il gruppo dei senatori in Cassazione
Parlamentari e Senatori della Lega Nord con il Vice Presidente del Senato Roberto Calderoli in Cassazione

RAI: CENTINAIO (LN), SE RENZI VUOLE ABOLIRE CANONE, PD VOTI EMENDAMENTO IN DL IRPEF

Roma, 6 mag – ” Se quella di Renzi non è la solita e ritrita butade elettorale e vuole davvero abbracciare la causa storica della Lega Nord sull’abolizione dell’iniqua e anacronistica tassa di possesso del televisore, cioè il canone Rai, faccia votare al Pd il nostro emendamento al decreto legge Irpef che ne sancisce una volta per tutte l’eliminazione.
renziDubitiamo comunque della concretezza della proposta del premier, visto che nelle ultime settimane ha cambiato idea parecchie volte: prima voleva addirittura imporlo nella bolletta elettrica, poi utilizzare parte dei proventi per il bonus di 80 euro e ora dice di volerlo eliminare.
La Lega Nord gli offre l’opportunità di dare finalmente seguito alle roboanti dichiarazioni, sono più di vent’anni che aspettiamo questo momento”.
Lo dichiara Gian Marco Centinaio, componente per la Lega Nord della commissione di vigilanza Rai.

La Lega dice NO agli spot sulla RAI che incentivano il gioco d’azzardo – interrogazione in Commissione RAi

INTERROGAZIONE IN COMMISSIONE VIGILANZA RAI

Premesso che:

il gioco d’azzardo è vietato dal codice penale, ma nel nostro Paese è stato introdotto il gioco con partecipazione a distanza, vale a dire gratta e vincila licenza, concessa a varie società, per la gestione di apparecchi per il gioco on line, con un considerevole aumento del fatturato per le società concessionarie. Non a caso, negli ultimi anni, l’industria del gioco d’azzardo è diventata una delle più importanti del Paese, tanto che slot machine, poker, scommesse e giochi d’azzardo di diversa natura hanno inondato il mercato a ritmi sempre più frenetici, con notevole crescita del numero dei giocatori, che coinvolge ogni gruppo sociale, compresi pensionati, casalinghe, giovani, e che fa dell’Italia il primo Paese al mondo per spesa pro capite dedicata al gioco;
secondo i dati della Consulta Nazionale Fondazioni Antiusura, il gioco d’azzardo è considerato la maggior causa di ricorso a debiti e/o usura in Italia e la dipendenza dal gioco, ludopatia, è una delle principali cause di suicidio;
sui 30 milioni di scommettitori stimati oggi in Italia, 15 milioni sono scommettitori abituali ed almeno 3 milioni di questi sono a rischio di sviluppare una patologia. Secondo alcune stime, una quota di queste persone, circa 120.000, già soffre di dipendenza comportamentale da gioco d’azzardo patologico;
nonostante appaia indiscutibile che la dipendenza da gioco d’azzardo è un problema sociale drammatico che raggiunge numeri

un anziano che gioca alle macchinette
un anziano che gioca alle macchinette

preoccupanti, la Rai trasmette sulle reti pubbliche pubblicità che incitano a giocare d’azzardo, anche in fasce orarie protette e prima della trasmissione di programmi dedicati anche ad un pubblico giovane e giovanissimo, come può essere un evento sportivo;
la Lega Nord ha chiesto con insistenza che fosse inserito nel nuovo contratto di servizio il divieto di pubblicità del gioco d’azzardo, alla stregua di quanto avviene per le pubblicità che incentivino il fumo;
la Rai offre un servizio pubblico sulla base di una specifica concessione, ed anche il Consiglio di Stato ha statuito che la nozione di pubblico servizio può essere definita facendo riferimento alla capacità di rispondere ad un’utilità generale e collettiva;
la trasmissione di spot a favore del gioco d’azzardo non può certo essere ricompresa fra le attività di utilità generale e collettiva, ma al contrario può aggravare una situazione sociale già molto pericolosa;

per sapere:

se l’Amministrazione ritenga coerente con la missione di servizio pubblico televisivo che ricopre la Rai, la trasmissione di spot che incentivano il gioco d’azzardo e che quindi potrebbero potenzialmente contribuire ad allargare una piaga sociale del nostro Paese particolarmente pericolosa in questo periodo di crisi economica.